La tavola e il cibo come luogo di relazione, la mensa familiare

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UMANESIMO DIGITALE 19-23 OTTOBRE

La tavola e il cibo come luogo di relazione, la mensa familiare. Sarà l’argomento che questa settimana affronteremo insieme ad Alfio Briguglia – impegnato nella Diocesi di Palermo insieme alla moglie nell’accompagnamento delle coppie prima e dopo il matrimonio – e a Padre Nello Dell’Aglio – psicoterapeuta e presbitero della Chiesa di Ragusa – al microfono di Adele Di Trapani.

Tutti gli ambienti della casa raccontano di storie familiari, soprattutto la tavola da pranzo. Secondo Alfio Briguglia, in questa occasione ognuno dovrebbe prestare attenzione soltanto per l’altro, ognuno dovrebbe potere riconoscersi e rallentare il passo. Fondamentale è anche il momento della preghiera di ringraziamento. Un passaggio irrinunciabile, dunque, quello della tavola, anche se a volte il pasto è il momento in cui emergono tensioni e tristezze del gruppo. In questo caso, sarebbe comunque preferibile verbalizzare quello che non va piuttosto che lasciare morire tutto nel silenzio.
Il pasto in famiglia è un rito dettato non soltanto dalla necessità di assumere il cibo, ma con una grande valenza simbolica. Attraverso la tavola, infatti, si imparano le regole e avviene lo svezzamento dei più piccoli. Il cibo come rito – preceduto dalla preghiera di ringraziamento – è un modo per rinsaldare, attraverso le pietanze, le tradizioni familiari. Anche nei Vangeli Gesù è ritratto spesso in questo rito, mentre condivide la tavola con gli ultimi e i peccatori: perché la tavola indica il modo in cui ognuno di noi sta al mondo.
Le riflessioni si articolano poi nella cura del corpo e tenerezza proprio a partire dalla tavola. Oggi abbiamo imparato a vedere la cura del corpo come parte integrante di una crescita armonica: è importante avere consapevolezza del nostro involucro materiale e, allo stesso tempo, pensarlo come altro da noi. È indispensabile comprendere la connessione tra una corretta alimentazione e una psiche equilibrata: spesso, infatti, i disturbi alimentari come anoressia e bulimia mettono a dura prova corpo e psiche. Un’immagine di provocazione e disagio che contrasta con la tenerezza di Dio, per cui “anche i nostri capelli sono contati”: segno tangibile del suo immenso amore paterno.

La mensa è anche assunzione di responsabilità, che – dal latino respondeo – significa rispondere all’appello, in un’educazione a misura d’uomo. Oggi anche l’ambiente chiede, anzi implora, all’uomo di prendersi le proprie responsabilità e di tutelarlo. Attraverso la mensa si impara la corretta gestione delle risorse di cui si è semplici amministratori. Il pasto in famiglia, infine, richiama l’Ultima Cena,in cui i genitori dispensano ai figli il Pane e il Vino della vita.

Nelle riflessioni di venerdì, Padre Nello Dell’Aglio, racconta di come a tavola gli esseri umani nutrano il corpo e lo spirito. In questo contesto, il clima di fondo è dettato dal genitori che durante il pasto sono chiamati a portare serenità e armonia ai figli, non imponendo loro il dialogo ma testimoniando la sacralità della mensa e dell’incontro. La tavola è anche il luogo in cui è necessario prendere coscienza delle proprie fragilità e delle conflittualità e, anche a partire da questo, costruire rapporti in cui il cibo non diventi strumenti di protesta o di consolazioni ma di pensieri e azioni feconde attraverso l’attento ascolto reciproco.

 

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